La riflessione sul gran premio del Qatar di F1

Il gran premio del Qatar 2023 ha creato tanti problemi ai piloti. Va fatto una riflessione sul contratto stipulato con gli organizzatori fino al 2033.

Circuito di LosailDopo il gran premio del Qatar 2023 di F1 è utile fare una riflessione. La gara della domenica verrà ricordata come una delle più dure della storia recente della Formula 1. Il circuito di Losail si trova nel deserto e questo ha creato tanti problemi ai piloti, a cominciare dalla prima sessione di prove libere. Nei primi giri si alzava la sabbia al passaggio delle monoposto.

Al sabato gli organizzatori hanno cambiato il layout delle curve 13 e 14 per motivi di sicurezza: il cordolo esterno tra queste due curve causava delle microfratture alle gomme che avevano completato più di 20 giri. Per questo motivo la carreggiata è stata ristretta di 80 centimetri per non far andare le monoposto sul cordolo. La soluzione non è servita a risolvere il problema e la FIA e la Pirelli sono state costrette a limitare nella gara la percorrenza dei set di gomme a 18 giri. E’ così abbiamo assistito ad un gran premio caotico con tanti cambi gomme. A fine gara c’erano alcuni piloti che avevano effettuato quattro soste. Senza contare i 51 track-limit che hanno cambiato la classifica prima della bandiera a scacchi, ma solo negli ultimi due posti della zona punti.

I piloti hanno dovuto fare i conti con un altro problema: il caldo e l’umidità. Al termine della gara quasi tutti hanno avuto problemi di salute. Il canadese Lance Stroll ha parcheggiato la sua Aston Martin vicino al centro medico per un accertamento. Stessa cosa anche per Alexander Albon con la Williams. L’altro pilota del team britannico, Logan Sargeant, è stato costretto al ritiro al 43esimo giro perché era stremato. Eseban Ocon si è sentito male durante il gran premio del Qatar: il pilota dell’Alpine ha vomitato nel casco al 16esimo giro. Una riflessione va fatta sull’opportunità di disputare altre gare sul circuito di Losail. La Formula 1 ha siglato un accordo con gli organizzatori fino 2033, ma il gran premio del Qatar deve essere messo in discussione. Quello che abbiamo visto ieri non è F1, ma una roulette russa.

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