Quelli della curva 3 di Sochi
Ieri(12 ottobre) c’è stata la prima edizione del gran premio di Russia sul circuito di Sochi. Lewis Hamilton(Mercedes) ha dominato la gara, favorito anche dalla frenata kamikaze del compagno di squadra Nico Rosberg alla seconda curva nel primo giro. Non voglio parlare della gara(noiosa) ma del circuito di Sochi.
L’impianto progettato di Hermann Tilke non mi ha convinto nemmeno un po’: diciotto curve, molte a 90 gradi che permettono una sola traiettoria e rendono impossibile i sorpassi. Sembrava di essere sul circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi, non certo il tracciato più entusiasmante del calendario. In poche parole, Sochi è l’ennesimo Tilkodromo che rende le gare poco avvincenti e dove si formano facilmente trenini. Metteteci anche che la Pirelli ha fatto una scelta troppo conservativa con le mescole: troppe dure per questo circuito. Ieri Rosberg ha fatto 52 giri con le gomme medium. Non accadeva dal gran premio d’Italia 2010 che un pilota facesse tanti giri con lo stesso set di gomme, in quell’occasione fu Sebastian Vettel(Red Bull) a fare 51 giri con le Bridgestone. Ma torniamo al circuito, perché anche Sochi ha qualcosa di interessante: la curva 3(foto). E’ la rotonda lunghissima intorno a Medals Plaza, tra l’Iceberg e il Palazzo del Ghiaccio, una piega a sinistra che le macchine di Formula 1 fanno quasi in pieno. La curva 3 rappresenta un fiore che sboccia nel deserto. Peccato che il resto sia orrendo, compresa la curva 4.
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